Teatro delle Muse

Il Teatro delle Muse è il più grande teatro delle Marche. Si trova nel centro della città di Ancona, vicino al porto. Si tengono spettacoli di musica sinfonica e jazz, balletti ed opere liriche.
Nel timpano è presente un bassorilievo del bolognese De Maria in cui sono raffigurate le 9 muse, dalle quali il teatro prende il nome.
All'interno dell'edificio è presente anche un ridotto da 186 posti.



Un po' di storia

Il primo edificio in città espressamente dedicato ad essere usato come teatro fu inaugurato nel dicembre 1664 con il nome di Teatro dell'Arzenale, distrutto nel novembre 1709 da un grave incendio.
Due anni dopo fu inaugurato il nuovo Teatro della Fenice (il nome riprende il motivo della scomparsa del predecessore).
Una buona parte dei costi per la costruzione del nuovo teatro fu coperta dalle donazioni di facoltose famiglie di Ancona che, in questo modo, si guadagnarono il rango di nobiltà.
Nel 1811 l'edificio fu dichiarato inagibile.

Per il nuovo teatro furono presentati diverse soluzioni, una delle quali prevedeva la sua costruzione in Piazza del Plebiscito, ma una commissione apposita decise, il 12 febbraio 1819, per il progetto di Pietro Ghinelli.
Il luogo scelto era l'allora Palazzo del Podestà, che è stato quindi demolito, ed il nuovo edificio adottava uno stile neoclassico. Anche questa volta ci fu un notevole aiuto economico da parte della popolazione e dalla cosiddetta Associazione dei palchettisti, ovvero famiglie che in cambio del finanziamento riceveva la proprietà di un palco.
I lavori iniziano nel 1822 e venne inaugurato il 28 aprile 1827 con due opere di Gioachino Rossini: Aureliano in Palmira e Ricciardo e Zoraide. La sala aveva una forma di ferro di cavallo con quattro ordini di palchi ed un loggione, il palco aveva una dimensione di 23 m × 17 m, l'acustica era considerata fra le migliori.
Il 26 maggio 1943 si concludono i suoi primi 116 anni di attività in cui furono proposte oltre 360 lavori operistici, con più di 3.460 allestimenti, da citare su tutte la colossale rappresentazione dell'Aida il 3 maggio 1873. Il 1 novembre 1943, infatti, un bombardamento dell'aviazione inglese ne distrugge, in parte, l'edificio. [non precisamente: il teatro fu colpito solo e soltanto da una bomba che procurò lievi danni].

Il restauro inizia solo nei primi anni '60 e suscita molte critiche la decisione di rompere con l'impianto neoclassico esterno (la facciata, ancora oggi, è quella originale) e ricostruire gli interni con strutture che tendono verso l'arte moderna.
Viene costruito anche un sipario tagliafuoco su disegno di Valeriano Trubbiani. Viene riaperto al pubblico il 13 ottobre 2002 [ed inaugurato da Franco Corelli] con un concerto del maestro Riccardo Muti.