Lo spettacolo vede in scena un corpo sdoppiato in due opposti: una donna minuta con capelli corti che muove un corpo parlante nello spazio, attraverso gesti e danze distorte, e una donna piuttosto ingombrante, emotivamente e fisicamente, che invece parla ponendo domande a cui non viene data risposta. � nella loro differenza e nel tentativo di indagare questa distanza che inizia il percorso, il dialogo.
�Ognuno con le sue idee, convinto, ognuno con il suo pensierino personale, lingua colore provenienza destino. Chi ha stabilito che siamo entit� separate solo perch� abbiamo corpi separati? Magari siamo parti di uno stesso corpo pi� grande e non lo sappiamo?�.
Il corpo � quello di un individuo in crisi nel labirinto della coscienza e nel labirinto di una geografia urbana e umana che cambia, che diventa internazionale, e finalmente essere stranieri a qualcosa, smarriti, � un fatto comune, semplicemente pi� esplicito. Gli stranieri siamo noi, tutti, esterofili ignoranti, bisognosi di risultati, di gratifiche, di affermazione in spazi pi� vasti, pur non comprendendo nemmeno quelli minimi di un proprio stato d'animo, annodati dentro false necessit� e abissi sconosciuti. Una crisi d'identit� internazionale, quasi normale.
E allora��domani apro un centro di ricostruzione per le unghie e gli do un nome inglese.�
ideazione e interpreti: Lucia Mascino e Rebecca Murgi
testi: Lucia Mascino
luci: Marco Abeti
musiche: Luca Losacco
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