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Presentazione dei libri “Dolce terra di Marca” a cura di Borgiani-Emanuelli-Mazzarini e “Botanica Arcana” di Moira Egan
Presentazione dei libri “Dolce terra di Marca” a cura di Borgiani-Emanuelli-Mazzarini e “Botanica Arcana” di Moira Egan
Antonio Luccarini presenta Moira Egan
Michele Polverari presenta Dolce Terra di Marca
Dolce terra di Marca
a cura di Laura Borgiani, 
Flavia Emanuelli, Mirella Mazzarini
con 27 illustrazioni originali
Pequod
Le fiabe popolari mantengono nel nostro tempo la capacità di incantare; le innumerevoli trasposizioni e trascrizioni, le opere teatrali, multimediali, i film, in cui vengono continuamente riproposte testimoniano la loro vitalità. La fiaba parla all’immaginario degli uomini, apre alternative alla realtà quotidiana con uno stile immediato, essenziale, lineare, suggestivo.
  Dolce terra di Marca raccoglie le fiabe marchigiane nel dialetto con cui sono state trascritte dalla viva voce del popolo da parte di studiosi quali Antonio Gianandrea, Guido Vitaletti, Luigi Mannocchi, con accanto una traduzione nell’italiano corrente per rendere possibile la comprensione di termini dialettali inusitati, a volte sconosciuti. Le fiabe riguardanti le Marche che Italo Calvino ha inserito nella sua opera Fiabe Italiane sono riportate nelle versione dialettale originale per dar conto della loro “marchigianità”.
  Ogni fiaba è corredata da note di lettura atte a cogliere con immediatezza aspetti significativi delle stesse, richiami critici, aspetti di contesto territoriale. Le illustrazioni che le accompagnano sono curate dagli studenti della Scuola Internazionale di Comics di Jesi che le hanno interpretate con la loro sensibilità.
  Dolce terra di Marca è un libro attento alla cultura del territorio, ai valori di una civiltà che la fiaba racconta, nel piacere dell’ascolto e della lettura. Una approfondita introduzione ripercorre l’evoluzione degli studi sulla fiaba popolare, rivolta a quanti sanno appassionarsi a questo genere.
Laura Borgiani, Flavia Emanuelli, Mirella Mazzarini, marchigiane, hanno collaborato, per una specializzazione post-laurea, ad uno studio di analisi sulla fiaba popolare delle Marche. A distanza di anni, si sono ritrovate, dopo esperienze di lavoro differenti, insegnante, funzionario dei beni culturali, dirigente scolastico, a lavorare intorno alla fiaba popolare marchigiana per riscoprirne il valore e la vitalità. Ne è nato il progetto di favorire la conoscenza e la diffusione di un patrimonio di memoria legato all’identità marchigiana.
Botanica arcana / Strange Botany
  Moira Egan
edizione bilingue, traduzione italiana di Damiano Abeni
Quando la poetessa americana Moira Egan si è innamorata, ha sposato il  traduttore Damiano Abeni e si è trasferita in Italia, presto si è resa conto  che non avrebbe più scritto i sonetti da cattiva ragazza, alla Sex and the  City, che l’avevano resa nota, suscitando confronti con la poetessa Edna St.  Vincent Millay. Ma allora, cosa scrivere? Mentre si acclimatava alla nuova  vita, alla regione mediterranea, alla vita con un marito che è un appassionato  botanico dilettante, le è venuta questa idea: seguire l’esempio di Marianne  Moore,  la grande poetessa che aveva innovato  la poesia americana scrivendo in versi sillabici poesie che celebrano tutto ciò  che di insolito e strano si trova nelle creature, nelle formazioni geologiche,  oggetti d’arte.
In Botanica arcana, ogni poesia ricava la propria metafora  fondamentale da una pianta, un frutto o un fiore mediterraneo.
In queste poesie  Moira Egan celebra la sempre più profonda consuetudine con il giuramento  nuziale come anche gli inusitati sapori e stimoli nuovi del paesaggio  mediterraneo che l’ha adottata.
Maria Grazia Calandrone ha scritto: “Egan  attacca in prima persona con un divertente botanismo amoroso: tenero,  scherzoso, malinconico, sardonico, colto e ‘americano’ nella rapidità, in certi  effetti gergali e negli affondi di luce su saporiti interni domestici visti  come spiando da una porta socchiusa. Ma la natura, traslocata in poesia,  contiene sempre uno slittamento metaforico, a partire da quello dell’io che  agisce nei versi.”
Moira Egan è nata a Baltimora (USA). Ha studiato al Bryn Mawr College, alla John Hopkins University, e alla Columbia University dove James Merrill le assegnò il David Craig Austin Prize. Suoi lavori sono apparsi in molte prestigiose riviste statunitensi e in diverse antologie, tra cui Best American Poetry 2008. Le sue poesie sono apparse in traduzione su Nuovi Argomenti e Lo Straniero. Nel 2009 ha pubblicato La seta della cravatta / The Silk of the Tie (L’Obliquo). Con Damiano Abeni e Joseph Harrison ha pubblicato Un mondo che non può essere migliore: Poesie scelte 1956-2007 (Sossella Editore, 2008), un’ampia scelta delle poesie di John Ashbery.
INGRESSO GRATUITO