Incontro con Antonio Calabrò, autore di “I mille morti di Palermo” (Mondadori)

Partecipano Vincenzo Macrì, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Ancona, Pasquale Barreca, Questore vicario di Ancona.
Modera Giulia Torbidoni, giornalista.

Palermo come Beirut. Bombe, mitra, pistole, un arsenale da guerra per lo scontro tra clan mafiosi che insanguina la città dal 1979 al 1986, con un bilancio terribile: mille morti, 500 vittime per strada, altre 500 rapite e scomparse. Una «mattanza», mentre il resto d’Italia vive l’allegra frenesia degli anni Ottanta.
“I mille morti di Palermo” racconta quegli anni, quelle vittime, quelle complicità. È una cronaca civile incalzante e documentata, con speranza e passione, ma è anche omaggio al sacrificio di chi non si è arreso e invita a non abbassare la guardia contro una mafia che, come affermava Leonardo Sciascia, è da temere proprio quando non spara.
A confrontarsi con Antonio Calabrò è uno dei massimi conoscitori della criminalità organizzata a livello nazionale: Vincenzo Macrì, procuratore generale ad Ancona, già componente della Direzione Nazionale Antimafia e sostituto procuratore a Reggio Calabria.

Antonio Calabrò, giornalista e scrittore, è stato caporedattore de «L’Ora» negli anni della «guerra di mafia». Ha lavorato a «Il Mondo» e «la Repubblica», è stato direttore editoriale de «Il Sole 24 Ore». Insegna alla Bocconi e alla Cattolica di Milano.