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Contributo sull’amicizia tra Italia e Bosnia Erzegovina

Ambasciatore Ivan Orlic
Presidente di Turno dell’Iniziativa Adriatico Ionica

È una fortunata coincidenza che nel medesimo semestre (Luglio-Dicembre 2014) l’Italia occupi la Presidenza di Turno del Consiglio dell’Unione Europea e, contemporaneamente, la Bosnia Erzegovina la Presidenza di turno dell’Iniziativa Adriatico Ionica. Questa è infatti una fase davvero cruciale per la cooperazione all’interno dell’area adriatico ionica, poiché gli sforzi di tutti gli otto Paesi stanno dando i loro risultati. Entro la fine dell’anno, la Strategia Europea per la Macroregione Adriatico Ionica sarà una realtà e darà il via a una nuova stagione per la cooperazione nell’area. Ci sono tante sfide davanti a noi e tutti i soggetti coinvolti, insieme ai Governi, dovranno lavorare in armonia per cogliere tutte le opportunità che la Macroregione porta con sé per la crescita dell’area: la leadership Italiano-Bosniaca in questa fase iniziale può dare uno slancio in più alla Strategia Europea affinché questa parta davvero bene.
L’amicizia di lunga data tra i nostri due paesi renderà semplice collaborare in un compito difficile. Il fatto che l’Italia detenga la Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea nel momento in cui la Strategia per la Macroregione Adriatico Ionica entra nella sua fase di sviluppo è cruciale per la Bosnia Erzegovina e per tutti gli altri Paesi dei Balcani Occidentali, affinché l’integrazione (uno degli obiettivi della Macroregione) torni al centro dell’agenda dell’Unione Europea, tanto più che il Governo Italiano è uno dei principali sostenitori dell’integrazione.
L’Italia è stata un amico leale della Bosnia Erzegovina fin dalla nascita del Paese, nel 1992. Il Governo italiano, le associazioni, le ONG, gli enti locali, i singoli cittadini sono stati in prima linea nell’aiutare il popolo bosniaco nei duri anni della guerra e nella ricostruzione al termine del conflitto. Uno dei più grandi esempi di solidarietà è la ricostruzione dello “Stari Most” di Mostar grazie ai fondi donati dal Governo Italiano e al lavoro di una società italiana: non è stata semplicemente la ricostruzione di un ponte, ma del simbolo del nostro Paese.
In seguito la cooperazione si è modificata, seguendo l’evoluzione della struttura politica del Paese, passando quindi dall’emergenza, assistenza e ricostruzione, allo sviluppo sostenibile, lo sviluppo dell’economia agricola, la creazione di competenze, la crescita sociale: in questo modo si è dato un forte sostegno al cammino della Bosnia Erzegovina verso l’Unione Europea. Una spinta all’integrazione è stata data anche dalla partecipazione a progetti comuni finanziati dall’Unione Europea, nel contesto del programma IPA per la cooperazione transfrontaliera nell’area adriatica. Uno degli ultimi progetti è stato presentato nel giugno scorso a Sarajevo nell’ambito delle iniziative per l’inizio della Presidenza Bosniaca dell’Iniziativa Adriatico Ionica. E’ il progetto AdriHealthMob, tuttora in corso, che mira a facilitare la mobilità nell’ambito dell’assistenza sanitaria ed è guidato da una forte partnership tra Italia e Bosnia Erzegovina: i partner italiani arrivano prevalentemente dalle Marche.
L’Italia ha ancora una volta dimostrato la sua amicizia quest’anno, quando una catastrofica alluvione ha colpito circa la metà del territorio e della popolazione della Bosnia Erzegovina, dando fondi e aiuti per il soccorso alle vittime e per la ricostruzione. L’alluvione è stata la più grande disgrazia dopo la guerra e sono ancora necessari aiuti per riparare gli immensi danni provocati.
L’amicizia tra i due Paesi è costituita anche dalle relazioni economiche, che sono forti e vitali. La presenza delle imprese italiane in territorio bosniaco è significativa, con un trend in crescita e con un potenziale che deve ancora essere del tutto sviluppato. Circa 60 gruppi italiani operano in Bosnia e dal 1994 gli investimenti italiani nel paese hanno raggiunto i 130 milioni di euro. Oggi l’Italia è uno dei principali partner commerciali della Bosnia Erzegovina, dato che il valore del commercio tra i due paesi è ben oltre il miliardo di euro: l’Italia è il terzo partner per l’export e il quinto per l’import. Tutti questi dati dimostrano che vi è piena fiducia tra i nostri due Paesi e che ci sono solide e regolari relazioni tra gli imprenditori italiani e bosniaci.
Concludendo, e lasciando da parte gli aspetti economici e sociali, gli scambi culturali tra Italia e Bosnia Erzegovina sono sempre stati molto intensi. Il Festival Adriatico Mediterraneo è un ottimo esempio di questa collaborazione: Predrag Matvejevic, Abdulah Sidran, Damir Imamovic e altri artisti bosniaci sono saliti sui palcoscenici di questo festival, così come scrittori, musicisti, attori e registi italiani sono stati ospiti nei teatri, ai festival, alle manifestazioni culturali in Bosnia Erzegovina.
La cultura è il vero motore della cooperazione, della comprensione reciproca, della comunicazione e dell’amicizia tra i popoli ed è sempre stata in piena attività tra i nostri due Paesi.

Clicca qui per scaricare il comunicato stampa.

Manifesto AdMed2014

Contatti

  • INFOLINE: 366.9714362
  • BIGLIETTERIA:
  • Marche Teatro, via della Loggia - Ancona presso il Teatro delle Muse
  • dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 20.00 oppure un'ora prima dell'inizio nei luoghi degli spettacoli
  • 071 52525 - biglietteria@teatrodellemuse.org
    www.marcheteatro.it

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