Adriatico Mediterraneo 2018 - XII edizione - Dal 29 agosto al 1 settembre 2018

Dal sound del Maghreb di Bombino al progetto A.T.A. con il cantante dell’orchestra di Piazza Vittorio, dai balcanici Mezsecsinka, fino allo scrittore turco Hakan Gunday e al sindacalista dei braccianti Aboubakar Soumahoro: l’esplorazione è la protagonista di Adriatico Mediterraneo Festival che quest’anno torna a essere la chiusura dell’estate di Ancona e scopre nuove luoghi e nuovi ritmi. Al pianista siriano Aeham Ahmad il premio 2018.

Adriatico Mediterraneo Festival torna all’origine, ai giorni tra agosto e settembre che chiudono l’estate di Ancona, ma torna diverso e rinnovato: nella formula, nella durata, nei luoghi e nelle scelte artistiche.
Il Festival, organizzato dall’associazione Adriatico Mediterraneo con la coorganizzazione del Comune di Ancona, si terrà da mercoledì 29 agosto a sabato 1 settembre: quattro giorni intensi di appuntamenti, di musica, di incontri. Il luogo è sempre Ancona, lo sguardo è sempre quello curioso ed esploratore rivolto al mare. Cambia la prospettiva, soprattutto sotto il profilo artistico, come spiega il direttore del Festival Giovanni Seneca: “Adriatico Mediterraneo è un festival che rilancia, con sempre più convinzione, la necessità di un dialogo tra i popoli attraverso la cultura e che sposta l'attenzione verso il Mediterraneo e in particolare verso il Nord Africa. Sotto il profilo artistico abbiamo cercato di fare un lavoro profondo e originale di ricerca delle realtà più interessanti della scena nordafricana, tenendo però ben ferma la cifra più caratteristica del festival di indagare le tradizioni musicali dell'area adriatico balcanica. I concerti alla Mole saranno infatti dedicati ad artisti significativi del panorama musicale mediterraneo con uno sguardo particolarmente approfondito sull’area maghrebina, artisti in grado in Europa di catturare l'interesse di migliaia di spettatori ma ancora poco conosciuti da noi: artisti come Bombino, o Aeham Ahmad sono noti a livello internazionale e saranno una bella scoperta, così come i Mezsecsinka, mentre siamo onorati di ospitare il progetto A.T.A. lanciato dal cantante dell’Orchestra di Piazza Vittorio Houchine Ataa”.

Il premio Adriatico Mediterraneo 2018 ad Aeham Ahmad

Il Premio Adriatico Mediterraneo, che viene ogni anno assegnato alle personalità che si impegnano per la cultura e per i diritti nel Mediterraneo e nei Balcani, nel 2018 viene attribuito al pianista siriano Aeham Ahmad. Il premio vuole essere, particolarmente in questo caso e grazie anche alla sinergia con il Garante dei diritti degli adulti e dei bambini delle Marche, un riconoscimento al valore della cultura e dell’arte come elemento di pace e di conoscenza, anche nelle situazioni più critiche e disperate. Aeham Ahmad, classe 1989, pianista, lavora nel negozio di strumenti musicali di suo padre quando scoppia la guerra in Siria. Lui porta il suo pianoforte in strada con un carretto e canta per la gente stremata dall’assedio delle truppe di Assad, dai jihaidisti, dai bombardamenti e dalla fame, diventa "il pianista di Yarmuk", il gigantesco campo profughi palestinesi alle porte di Damasco. Il giorno del suo compleanno arrivano i miliziani dell’ISIS e bruciano il suo pianoforte, in quanto “haram”. A quel punto Aeham decide che è giunta l’ora di partire e percorre le migliaia di chilometri che separano Damasco da Berlino a piedi, su bagnarole di fortuna, autobus devastati, come migliaia di suoi connazionali. In Germania ricomincia a fare ciò che faceva a Yarmuk, suona e canta per i bambini sballottati dall’esilio, inizia a fare concerti e a ricevere riconoscimenti per il suo impegno a favore dei diritti umani. Aeham Ahmad riceverà il Premio Adriatico Mediterraneo mercoledì 29 agosto alla sede IAI di Cittadella ad Ancona e la sera stessa terrà un concerto alla Mole Vanvitelliana.

I concerti alla Mole Vanvitelliana

La Mole si conferma anche nel 2018 il cuore pulsante dei concerti serali. Dopo l’esibizione di Aeham Ahmad la prima serata del festival 2018 si concluderà con un concerto del chitarrista tedesco Stefan Grasse al tempietto di San Rocco, al centro del cortile della Mole. Il 30 agosto direttamente dai territori tuareg del Niger arriva ad Ancona Bombino: chitarrista a cavallo tra rock, blues e world music Bombino è ormai acclamato a livello internazionale come una delle voci più originali arrivate dall’Africa. Anche lui costretto a lasciare la sua terra a causa di guerre e scontri – il suo ultimo album “Deran” è il primo realizzato in Africa dopo un decennio - è impegnato a favore di rifugiati e migranti, a favore dei quali si è esibito lo scorso 20 giugno per la giornata internazionale del rifugiato. Il 31 agosto si alza il velo su A.T.A. – Acoustic Tarab Alchemy, il nuovo progetto di Houchine Ataa, il cantante tunisino dell’Orchestra di Piazza Vittorio, che unisce un’anima di misticismo sufi ai suoni jazz e crea un suono tutto da scoprire. La chiusura alla Mole sabato 1 settembre riporta il Festival invece nei Balcani, zona da cui Adriatico Mediterraneo non va mai troppo lontano, con i Meszecsinka: gruppo con base ungherese ma con radici in tutta l’Europa orientale (il nome significa “Piccola Luna” in bulgaro) che si sta imponendo come una delle voci più forti e significative della scena world a livello europeo e che promette un finale esplosivo per il festival 2018. I concerti alla Mole, tutti organizzati in collaborazione con AMAT, inizieranno sempre alle 21.15 e avranno biglietti di € 8 (A.T.A. e Meszecsinka) e € 12 (Aeham Ahmad e Bombino).

Diritti e Rovesci. Dal caporalato alla Turchia ai “troppi diritti” di Alessandro Barbano

Con Adriatico Mediterraneo Festival 2018 torna “Diritti e Rovesci”, la rassegna di incontri a cura del Garante dei diritti di adulti e bambini delle Marche in collaborazione con il Consiglio Regionale – Assemblea Legislativa delle Marche. L’obiettivo resta quello di indagare e approfondire l’evoluzione dei diritti e della loro rivendicazione tra Italia, Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Sono tre gli incontri in calendario, sempre alle 18.15 e sempre al foyer dell’Auditorium della Mole. Si parte il giovedì 30 agosto con un confronto su un tema centrale per i diritti, quello del caporalato e del trattamento dei lavoratori nei campi: Aboubakar Soumahoro, sindacalista a capo delle proteste dei braccianti in Calabria dopo l’uccisione di Soumaila Sacko, si confronterà con Stefania Prandi, giornalista autrice di “Oro rosso”, sullo sfruttamento e le violenze subite da donne e uomini nei campi italiani, spagnoli e nordafricani. Venerdì 31 agosto Adriatico Mediterraneo riprende un filo che negli ultimi anni è sempre stato presente al festival, quello della Turchia, paese strategico per gli equilibri tra Europa e Medio Oriente e sempre più in bilico tra democrazia e autoritarismo. In questo caso la scelta è stata quella di ospitare un giovane scrittore decisamente anticonformista, Hakan Gunday, che dialogherà con il giornalista di Repubblica Marco Ansaldo, per esplorare cosa voglia dire oggi in Turchia libertà di espressione soprattutto per i più giovani. La conclusione del ciclo, sabato 1 settembre, è affidata al giornalista Alessandro Barbano che, partendo dal suo libro “Troppi diritti”, si confronterà sul perché avere in teoria troppi diritti rischi di diventare un problema per l’Italia.

Concerti all’alba, al tramonto e a tarda sera: seguendo il sole di Ancona

Nel 2018 Adriatico Mediterraneo seguirà il sole di Ancona a suon di musica, dall’alba sul mare al tramonto sempre sul mare fino a notte, dalle tradizioni del Centro Sud Italia alle sperimentazioni di frontiera. Scoprendo e riscoprendo tre luoghi simbolo di Ancona. L’atmosfera la farà da padrone all’alba, alle 6 del mattino, in uno dei luoghi più belli e iconici di Ancona, la scalinata del Passetto e il Monumento ai Caduti: qui, con alle spalle il sole che sorge, si esibiranno da giovedì 30 agosto a sabato 1 settembre tre raffinati chitarristi portatori di differenti tradizioni. Giovedì 30 partono le “Corde Mediterranee” di Luciano Pompilio, venerdì 31 Giuseppe De Trizio presenta il suo album “Flumine”, arrivato dopo oltre 20 anni di collaborazioni con Radicanto, Raiz e Teresa De Sio, a chiudere i concerti all’alba al Passetto sarà l’ungherese Sandor Szabo, con un’esibizione a cavallo tra oriente e occidente. All’ora del tramonto, alle 19.30, la scena si sposta al Cardeto, al vecchio faro di recente tornato luogo di cultura e aggregazione grazie alla collaborazione con FARgO. Qui si spazia e si sperimenta dalla danza alla tradizione al jazz con tre gruppi di diversa provenienza ed estrazione: il 30 agosto il quartetto Se.Go.Vi.O naviga tra mediterraneo e musiche da film riarrangiate, il 31 Giuliano Gabriele e il suo ensemble faranno ballare al tramonto al ritmo della tradizione del Sud Italia, il 1 settembre infine tocca alla contaminazione in chiave jazz del progetto Hyper+, con brani originali e classici rivisitati in chiave arabeggiante.
Dopo Passetto e Cardeto la linea del sole ad Adriatico Mediterraneo Festival tocca, come è naturale, il Porto Antico, con concerti a tarda sera dalla linea sperimentale e dal sound elettronico. È “Frontiere”, la rassegna che si terrà al palco musicale vicino alla fontana dei due soli, per un richiamo all’opera di Enzo Cucchi che chiude idealmente la giornata. Qui gli spettacoli sono quattro e si parte mercoledì 29 alle 23.30 con i tunisini Fanfara Station, che fondono orchestra fiati, loop elettronici e sonorità maghrebine. Giovedì 30 alle 23 sul palco sale Mr Jod e la sua band, per un concerto dal Marocco all’insegna dell’energia più pura. Venerdì 31 la scena si sposta all’altro capo del porto, al Lazzabaretto, per il set di suoni e colori elettronici del dj anconetano Apeless, mentre sabato 1 settembre chiude la rassegna l’irriverenza di SanGennarobar, dj set partenopeo con tocchi che giungono dall’Africa profonda, dal Salento, fino all’India e al Sud America.

Incontri, libri, escursioni: dal terremoto ai migranti, dalla Siria all’ambiente marino

Il programma di incontri e presentazioni all’interno di Adriatico Mediterraneo 2018 è ricco nel corso dei quattro giorni di festival e si concentra fra La Feltrinelli di Corso Garibaldi e altre location nel centro di Ancona, con un percorso che si snoda tra pomeriggio e sera. Il 30 agosto nel pomeriggio Matthias Canapini racconta il suo viaggio sui luoghi del terremoto con “Il passo dell'acero rosso. Alberi, pecore e macerie”, mentre nel dopocena tocca a Enrico Mariani e Francesco Mazzanti raccontare il loro “Sulla schiena del drago”; il 31 agosto il pomeriggio è il momento di Marco Benedettelli, che presenta “Chi Brucia. Nel Mediterraneo sulle tracce degli harraga”, il racconto del suo viaggio sulle rotte dei migranti dal Nord Africa, alla sera Enrichetta Vilella parlerà del suo romanzo “La chiave di cioccolata”, a proposito di detenzione e libertà; infine sabato 1 settembre la giornalista Asmae Dachan presenta “Il silenzio del mare”, occasione per tornare a parlare di quanto sta accadendo in Siria, mentre chiuderà la giornata Corrado Dottori raccontando il suo romanzo “La musica vuota”. Grazie alla collaborazione con Opera Societa Cooperativa sarà poi possibile scoprire luoghi e sapori dell’Ancona ebraica: una visita guidata nella storia e nel quartiere di Capodimonte tra i luoghi che costituivano il ghetto della città come via Bagno, corso Stamira, via Lata e via Astagno, dove hanno sede le 2 sinagoghe di Ancona, fino al parco del Cardeto che custodisce uno straordinario esempio di cimitero ebraico rivolto ad oriente e affacciato sul mare. Al termine dell’escursione poi, insieme a Vino al Vino Bistrot, si potrà degustare un aperitivo con vino kosher e assaggi della tradizione ebraica. Due collaborazioni particolarmente significative arricchiscono infine il programma: il 30 agosto, in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione di Ismar, l’Istituto per le Scienze Marine, verrà proiettato in collaborazione con il CNR il film “L’oro blu”, un documentario sulle conseguenze della pesca intensiva per il Mediterraneo. Il 31 agosto Medici Senza Frontiere sarà presente con un evento dal titolo “Media e crisi dimenticate: la voce di medici senza frontiere”, al quale insieme ai volontari del gruppo di MSF di Ancona, interverrà Loris De Filippi, operatore umanitario della Ong.


I luoghi di Adriatico Mediterraneo: conferme e novità

I luoghi del festival sono una delle novità dell’edizione 2018, che vuole caratterizzarsi per la ricerca di spazi e angoli di Ancona da riscoprire come luoghi di spettacolo e cultura, come già fatto in passato ad esempio con la Chiesa del Gesù e con l’Arco di Traiano. Se così si conferma la centralità della Mole – ineludibile nel suo ruolo di perno della vita culturale anconetana –  e del rinato porto antico, ecco che vengono rivalutati in maniera insolita anche per la cultura “live” lo splendido Passetto, il faro del Cardeto, le vie di Capodimonte.

Il Festival Internazionale Adriatico Mediterraneo 2018 è un progetto di Associazione Adriatico Mediterraneo; co-organizzato dal Comune di Ancona
Con il sostegno di:
Regione Marche, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Camera di Commercio di Ancona, AMAT, Consiglio Regionale Assemblea Legislativa delle Marche, Ombudsman delle Marche, Segretariato dell’Iniziativa Adriatico Ionica, Nuovo IMAIE
Partner:
Ancona Jazz, Amnesty International, Arci Ancona, CNR, FARgO, Italic Pequod, La Feltrinelli Ancona, Medici Senza Frontiere
Partner Tecnici
EnT- Entertainment Technology, Vineria Il Bugigattolo, Caffè del Teatro-Stockfish, Vino al Vino bistrot, OPERA Società Cooperativa ONLUS, Valli Pianoforti

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