03 Settembre
Incontri
Palazzo degli Anziani
ore 18.00

Storie dall'Ex Jugo

Un incontro per due storie a confronto che racconta due sorprendenti romanzi 'balcanici'.

IL LIBRO DEI MESTIERI
Belgrado, anni Quaranta, Belgrado viene nell'ordine: occupata dai tedeschi, bombardata dagli alleati e liberata dai partigiani di Tito. Una scossa violenta e continua la attraversa, segnandola indelebilmente.

Ma in quegli anni, come in tutti gli anni, non c'è solo la grande storia. C'è un universo fatto di quotidianità e di piccole azioni che va avanti, apparentemente in modo placido, in realtà subendo gli inattesi fremiti e gli echi lontani delle bombe e dei fucili.
È su questo osservatorio che si attesta la narrazione di Bora Ćosić nel suo 'Il libro dei mestieri', una beffarda epopea familiare – quasi una sit-com in salsa balcanica – che combina momenti di irresistibile comicità a parentesi di malinconico disincanto,considerato ormai da tempo un cult della letteratura jugoslava.

Bora Ćosić (1932) è uno dei più noti scrittori della ex Jugoslavia. Nasce a Zagabria ma si trasferisce molto presto a Belgrado, dove più tardi intraprenderà gli studi di filosofia e dove è protagonista delle avanguardie letterarie degli anni sessanta. Mentre nei primi anni cinquanta collabora con diverse riviste letterarie, si dedica alla traduzione di alcuni autori classici della letteratura russa, tra cui Majakovskij e Chlebnikov, ma soprattutto diventa, giovanissimo, una delle personalità di spicco della vita culturale belgradese.

LA FINESTRA RUSSA
Un romanzo magmatico e vigoroso in cui Velikić tratteggia, spostandosi con agilità nello spazio e nel tempo, la complessa scoperta di una vocazione, quella per la scrittura, grazie alla quale anche noi veniamo sollevati in un universo dove vorticano voci, echi e destini strappati all'oblio.

Dragan Velikić (1953) è uno dei più brillanti e apprezzati esponenti della letteratura serba contemporanea, nato a Belgrado e cresciuto a Pola. Dal 2005 al 2009 ricopre l'incarico di ambasciatore della Repubblica di Serbia in Austria. Attualmente vive a Belgrado ed è uno degli scrittori più noti tra il pubblico e più apprezzati dalla critica del proprio Paese. Con La finestra russa ha raggiunto notorietà internazionale e si è aggiudicato i due più importanti riconoscimenti letterari in patria (il NIN e il Meša Selimović), oltre al prestigioso premio Mitteleuropa (2008) dell'Istituto per il Danubio e l'Europa centrale. Sempre per Zandonai ha pubblicato il romanzo Via Pola (2009), il suo sorprendente esordio letterario.